Rubrica gastronomica Ripieno di Autostima

Caro lettore,

in questo particolare periodo dell’anno dove le giornate fredde e uggiose ci costringono a passare maggior tempo da soli tra le mura di casa, la rubrica gastronomica Ripieno di Autostima ha selezionato per te due ricette di cui non potrai fare a meno.

Autocommiserazione: due gocce di vittimismo, una manciata di ingiustizie, mescolare con persone meschine e servire con qualche lacrima a temperatura ambiente, voilà.

I vantaggi di questa ricetta includono un immediato stato di benessere e ottima idratazione oculare; tutti gli ingredienti sono facilmente reperibili nella propria comfort zone.

Attenzione: si ricorda che l’utilizzo prolungato di autocommiserazione all’interno della propria dieta potrebbe portare a scarsa capacità di analisi, bassi livelli di empatia e miopia morale. Si rilevano inoltre numerosi casi di autocommiserazione cronica, da sempre correlati alla cecità verso i propri errori. Se ne consiglia dunque un uso fortemente limitato ai casi di assoluta necessità o come antipasto all’autocoscienza.                   

Attenzione: proseguendo oltre nella lettura verrà illustrata una ricetta i cui ingredienti vanno reperiti in luoghi remoti quali il proprio io e il mondo oltre i punti neri del naso. In caso di malessere improvviso fuori dalla propria comfort zone si consiglia l’assunzione di quattro gocce di negazione della realtà a rilascio immediato.

Autocoscienza (difficoltà massima): otto germogli di pure io ho sbagliato e lo riconosco, un chilo di se è vero che gli altri sono stronzi ed è vero che, escluso per me stesso, io sono uno degli altri per tutto il resto del mondo allora anche io posso essere stronzo, aggiungere autostima nella giusta misura (un eccesso rovinerebbe l’equilibrio dei sapori appiattendo tutti gli altri ingredienti, una dose insufficiente renderebbe il piatto ricco di potenzialità ma povero di gusto), condire con autocritica costruttiva e una spruzzata di amor proprio.     

Avviso: in merito ai germogli di pure io ho sbagliato e lo riconosco, si consiglia una sbollentatura prima dell’utilizzo per evitare il classico effetto amaro in bocca. Circa il chilo di anche io posso essere stronzo, si consigliano sperimentazioni di nuovi sapori con l’empatia vegana: sono stato mai un carnefice? E, se sì, ho commesso verso altri ingiustizie di cui adesso ritengo di essere vittima? Autostima, per il calcolo della giusta dose si consiglia una proporzione di due parti di autostima ogni parte di autocritica costruttiva.

Il consumo regolare di autocoscienza è consigliato ad ogni età contribuendo alla crescita personale e alla prevenzione dell’irrigidimento muscolare sulle proprie posizioni.

Si ricorda che una dieta varia è fondamentale per la propria salute mentale, si raccomanda dunque una preponderanza di autocoscienza intervallata da occasionali porzioni di autocommiserazione per potenziare gli effetti terapeutici di entrambe le preparazioni.

Un giorno in meno al mai.

Chiudi gli occhi e assapora le mie mani, chiudi gli occhi e senti il mio respiro.
Io ti parlo, tu in silenzio annuisci. Ti racconto di luoghi lontani, di cose che ho vissuto in un passato che non esiste più eppure è sempre lì.
Chiudi gli occhi e fingi che sia vero. Un paradosso lo so, fingere che sia reale ciò che di reale non ha nemmeno il sangue. Ma con l’immaginazione sei già altrove, sei già oltre. Oltre la siepe, il tempo, oltre il fuso orario che ci separa come una gelida lama d’acciaio.
Chiudi gli occhi ed è vero, il profumo dei tuoi capelli, il calore della tua voce. Niente è più potente di una mente che vola.
Prendimi per mano e raccontami di te, fallo con gli occhi le parole son superflue.
Lo vedo in fondo all’iride quell’amaro che attenta alla tua purezza. Ma sei diamante e nulla ti scalfisce. Ma sei diamante e da te non nasce nulla.
Shhh non dire niente, perché mediare l’immediatezza dei tuoi occhi? Sarebbe come dire il grano color oro, vedi bene che è ridondante oltre a suonar male.
È passata un’ora da quando siamo qui, io nella mia casa e tu chissà dove. Un vento dell’ovest che mi soffia dritto in faccia, è vita che si muove e mi commuove. È come mano tra i capelli con un po’ di polvere negli occhi. È come che vorrei non ritornarci al vero perché il vero ce l’ho in testa.
La sveglia suona e il caffè passa più inesorabile del tempo. Il caffè passa e tu con lui, più inesorabile dei miei pensieri. Passerà anche oggi ed è un giorno in meno a quando ti rivedrò. Un giorno in meno al mai. Se solo quel giorno ti avessi detto ciao. Se adesso non sapessi che coi se e coi ma si scrivono solo belle storie, non potrei dirti che niente è più reale dell’immaginazione.