Chiudi gli occhi e assapora le mie mani, chiudi gli occhi e senti il mio respiro.
Io ti parlo, tu in silenzio annuisci. Ti racconto di luoghi lontani, di cose che ho vissuto in un passato che non esiste più eppure è sempre lì.
Chiudi gli occhi e fingi che sia vero. Un paradosso lo so, fingere che sia reale ciò che di reale non ha nemmeno il sangue. Ma con l’immaginazione sei già altrove, sei già oltre. Oltre la siepe, il tempo, oltre il fuso orario che ci separa come una gelida lama d’acciaio.
Chiudi gli occhi ed è vero, il profumo dei tuoi capelli, il calore della tua voce. Niente è più potente di una mente che vola.
Prendimi per mano e raccontami di te, fallo con gli occhi le parole son superflue.
Lo vedo in fondo all’iride quell’amaro che attenta alla tua purezza. Ma sei diamante e nulla ti scalfisce. Ma sei diamante e da te non nasce nulla.
Shhh non dire niente, perché mediare l’immediatezza dei tuoi occhi? Sarebbe come dire il grano color oro, vedi bene che è ridondante oltre a suonar male.
È passata un’ora da quando siamo qui, io nella mia casa e tu chissà dove. Un vento dell’ovest che mi soffia dritto in faccia, è vita che si muove e mi commuove. È come mano tra i capelli con un po’ di polvere negli occhi. È come che vorrei non ritornarci al vero perché il vero ce l’ho in testa.
La sveglia suona e il caffè passa più inesorabile del tempo. Il caffè passa e tu con lui, più inesorabile dei miei pensieri. Passerà anche oggi ed è un giorno in meno a quando ti rivedrò. Un giorno in meno al mai. Se solo quel giorno ti avessi detto ciao. Se adesso non sapessi che coi se e coi ma si scrivono solo belle storie, non potrei dirti che niente è più reale dell’immaginazione.