Torno per cena

Io amo i treni.

Fosse per me non esisterebbe altro mezzo di trasporto.
Io amo le stazioni, amo il loro caos, il loro disordine, la loro puzza di qualcuno che la fortuna forse non l’ha mai incontrata.
Amo l’idea che sbagliando binario puoi finire chissà dove, amo guardare le persone che mi circondano e cercare di decifrare le loro emozioni.
Cosa ci fanno qui? Sono pendolari? Viaggiatori occasionali? Ragazzi innamorati? Dei disillusi in cerca di una meta?
Chissà se hanno dei figli, chissà dietro quella ruga che storia c’é, se a casa li aspetta un cane fedele o l’ennesima bolletta non pagata. Chissà se si guardano intorno o se si chiudono nel loro sedile lasciandosi semplicemente trasportare.
Forse anche loro hanno amato e hanno sofferto.
Sono vittime o carnefici?
Che poi che senso ha questa distinzione se in fondo siamo noi a concedere agli altri il potere di ferirci?
Un bambino mi sorride mentre la madre distrattamente parla al telefono. Sorridi amore mio, non smettere mai.
Due amici commentano il culo di una ragazza, nemmeno si accorgono che una lacrima le sta rigando il volto. O forse non gli importa.
Guardo fuori, non voglio sembrare invadente.
C’é un bel sole che illumina la neve appena caduta.
C’é un bel sole che ti dà sicurezza.
Fa freddo é vero ma guarda che paesaggio.
“Biglietto prego” , una voce mi porta fuori dai miei pensieri.
“Come scusi?”
“Biglietto, prego.”
“Guardi é che non so dove scendere.”
“Le ripeto signorina, biglietto.”
“E’ che davvero non so dove scendere; ha mai avuto lei il tempo di perdere tempo? Ha mai detto ‘oggi parto torno per cena’, senza sapere dove andare? Ha mai avuto la voglia di chiudere gli occhi, pensare ad un numero tra uno e, che so, uno e dieci, salire su quel binario senza sapere dove l’avrebbe portata? ha mai avuto il desiderio irrefrenabile di..”
“No signorina. Per l’ultima volta: biglietto, prego.”
“Ok senta qual é la destinazione di questo treno?”
“Napoli centrale.”
“Va bene. Un biglietto. Lo acquisto a bordo.”
“Perfetto.”
“Posso farle una domanda?”
“Bancomat?”
“Lei é felice?”
“Sono 50 euro.”
“Lei è felice?”
“Ecco la sua ricevuta.”

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