La stagione degli esami

La sessione di settembre bussa ormai alle porte e al suo confronto il famoso postino sembra un tenero orsacchiotto da coccolare.  Pur di non studiare gli universitari s’inventerebbero qualsiasi cosa, io per esempio ho individuato quattro macrocategorie compagne di sessione.

 Le aule studio, è cosa nota ai più, sono popolate da diverse tipologie di persone:

ci sono i nerd che non alzerebbero lo sguardo dal libro nemmeno se quello di fronte a loro si strozzasse con una caramella e tutti quelli intorno a lui tentassero di salvare il malcapitato. No, nemmeno se Putin dichiarasse guerra ad Obama. E nemmeno se davanti a loro si sedesse Angelina Jolie. Tutti, in realtà, vorremmo avere la loro capacità di concentrazione nella settimana precedente all’esame, salvo poi tornare ad essere dei tipi tosti.

 Seguono i PR ossia le persone che si recano nelle biblioteche solo per coltivare relazioni sociali. Sono quelli che hanno il 91% di caffeina nel sangue a furia di pause al bar, quelli che hanno iniziato a fumare per giustificare il loro stare fuori mentre tutti studiano, sono quelli che poi danno la colpa al professore bastardo quando vengono, puntualmente, bocciati.

Tendenzialmente i loro libri infatti restano intonsi fino a qualche ora prima dell’esame.

 Le loro vittime preferite sono senza dubbio quelli che io amo chiamare i corruttibili, vastissima categoria in cui il 90% di noi si ritrova. I corruttibili si distinguono per i buoni propositi di cui sono dotati nel momento in cui varcano la soglia dell’aula studio e della velocità con cui questi svaniscono dopo la semplice domanda del pr “oh zio, caffè?”.  Riescono comunque a studiare circa due ore al giorno e a portare a casa voti dignitosi anche se, lo sanno, avrebbero potuto fare di meglio se solo non avessero perso già dalla quinta elementare la forza di volontà.

 La vera bellezza delle biblioteche è però costituita dalla classe delle naturiste. Trattasi di individui di sesso femminile che, indipendentemente dalla temperatura esterna, sono nude. Sempre. A prescindere. L’unica vera differenza tra estate e inverno è per loro la presenza del collant sotto lo short inguinale. Al loro ingresso l’aula studio si trasforma in una savana: le donne le odiano e iniziano a lanciare velenose frecciatine che sanno di buccia d’arancia, gli uomini le guardano lasciandosi facilmente distrarre dallo studio. Rimorchiano più loro di un camion specializzato. Attirano l’indiscusso odio di ragazze che si lamentano, alla loro vista, della indiscutibile puzza di gatta morta.

 Lo so, non ditemelo. Ci sono almeno altre dieci categorie, tipo quello che passa le giornate a fissare la gente, quello che si porta il pc solo per giocare ai videogames senza pagare la connessione, quello che puzza, quello che dorme, quella che non sta mai zitta, quella con l’alitosi e quello che si scrocchia tutto il tempo. Purtroppo, però, nonostante io sia una fedelissima discepola della distrazione, credo sia giunto il momento di tornare sui libri.

Come direbbe mia cugina,

imbocca il lupo ragazzi.

Buona sessione.

2 pensieri su “La stagione degli esami

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