Ho sempre pensato che sarebbe arrivato, che prima o poi sarei uscita di casa e avrei trovato Lui su un’alfetta rossa che di cavalli ne ha ben più d’uno.
Ero certa che saremmo andati a cena in un ristorante con terrazza a picco sul mare : un locale intimo, non più di dieci tavoli .
Sapevo che ci saremmo ubriacati di risate e vino bianco mangiando del buon pesce, per dessert un sorbetto limone e vodka.
Immaginavo di passeggiare sulla sabbia a piedi nudi mano nella mano con un vestito di seta e la testa leggera.
Sostanzialmente la versione alcolista di una principessa Disney e dire che io odio le principesse.
Non è colpa mia, solo che quei “principe azzurro” e “vissero felici e contenti” a forza di sentirli ti s’incastrano nella mente e farli uscire risulta più difficile che montare un mobile ikea senza istruzioni.
Comunque non vi preoccupate, oggi ho capito che l’amore arriva quando meno te lo aspetti e ti fa davvero girare la testa.
Com’è successo ?
All’improvviso, un attimo prima non c’era e l’attimo dopo si : è stato un colpo anche se non propriamente di fulmine, direi un colpo e basta.
Non era una giornata buia e tempestosa nè particolarmente soleggiata e allegra, non stavo parlando con gli scoiattoli del parco nè ero in contemplazione della natura e dei misteri della vita ; era una mattina assolutamente normale e stavo tornando a casa con le borse del supermercato pregando divinità fino a quel momento sconosciute che le buste di plastica reggessero almeno fino al portone d’ingresso.
È stato allora che mi è piombato addosso l’amore : ho sempre pensato che avesse un gusto dolce, invece devo dire che ha quel non so chè di sangue.
Stavo arrancando verso casa, come dicevo, e ad un certo punto ho sentito venire da una casa vicina delle urla di donna « maledico il giorno in cui sei nato ».
Normalmente non avrei fatto una piega, avrei continuato per la mia strada dimenticandomi dopo pochi passi delle voci, ma questa volta non potevo : era chiaramente una citazione di Sex and the City e si sa che ogni donna ne ha visto almeno una puntata, io nello specifico le so quasi tutte a memoria.
Ho alzato gli occhi incuriosita per vedere che aspetto avesse quella fantastica ragazza che, in pieno litigio, riusciva a usare le frasi di un telefim dai contenuti profondi quanto una vaschetta lavapiedi : è evidente che non capita tutti i giorni.
Quello che ho visto è stato solo un mazzo di fiori, banalissime rose rosse per giunta, che si avvicinava alla mia faccia a discreta velocità.
Ci sono attimi in cui sai benissimo cosa dovresti fare : un passo avanti o perchè no anche indietro, ma tutto quello che pensi si tramuta nell’immobilità più totale, una specie di paralisi momentanea abbinata ad una bocca spalancata.
È un po’ come quando nei film d’azione inizi ad urlare al protagonista cosa dovrebbe fare senza che lui reagisca, solo che il grande attore sei tu.
Che poi voglio dire possiamo filosofeggiare sulle spine delle rose intese come le trappole dell’essere, ma i fiori in faccia non fanno particolarmente male; il vero motivo del mio terrore era quella scatola di cioccolatini a forma di cuore tutta bella decorata, tutta bella di latta.
Una sorta di schiaffo non morale, un kharma con grande senso dell’umorismo e un tempismo degno di Willy il coyote.
Ho pensato che come ricompensa almeno avrebbe potuto soccorrermi un Raoul Bova per caso nei paraggi ma sono umile e dunque mi sarei accontentata anche solo di un classico ma intramontabile Brad Pitt invece no, a chiedermi se stavo bene è stata una signora sulla settantina che ha prontamente commmentato “per fortuna che è successo a lei e non a me!”, un’amore di donna in breve.
Che poi io non ho mai avuto nulla contro San Valentino, non mi piace festeggiarlo ma non insulto chi porta a cena il proprio fidanzato o si fa regalare i tulipani di mezza Olanda; ci ho pensato a lungo su che segno potesse essere questo, ma a parte quello sul labbro non ne ho trovato alcuno.
Ah e per la cronaca i cioccolatini me li sto mangiando io, stronza.
Buona festa degli innamorati.